di Simon Curtis (2017)
La nuova pellicola del regista inglese Simon Curtis (che già avevo apprezzato per "Marilyn") mi ha davvero colpito e con "Addio Christopher Robin" ci consegna una storia (vera) per grandi e piccini, che con delicata raffinatezza narra l'origine dell'orsacchiotto più amato al mondo: Winnie the Pooh.
Alan Alexander Milne è un giovane soldato reduce (e traumatizzato) da una delle più grandi tragedie del XX secolo, la prima guerra mondiale, ma l'incontro con la sua amata Daphne e l'arrivo del figlio lo aiuteranno a tornare alla realtà. E sarà proprio il figlio, tra una passeggiata nel bosco e pupazzi di peluche, ad essere d'ispirazione per i racconti fantastici che allieteranno i sogni di milioni di bimbi. Ma il grande successo del libro travolgerà in pieno l'intera famiglia, bambinaia compresa, sgretolando rapporti e dinamiche in mille pezzi, sino alla partenza di Christopher (ormai cresciuto) per la seconda guerra mondiale. Del piccolo Christopher, al quale dirà lui stesso addio rinnegando il passato, sopravvive qualche immagine sbiadita e morbidi orsacchiotti che ancora oggi compriamo, tutto il resto è leggenda. Tutti i diritti dei libri non vennero mai riscossi ma donati a titolo gratuito (tutt'ora di proprietà di Walt Disney) e dei cari amati genitori rimase solo una lunga ed estenuante attesa di un sincero abbraccio, che non arrivò mai.
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